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Durante una discussione con una persona, io e Bruno abbiamo parlato del valore degli obiettivi. Le ottiche buone costano, si sa, ma al contrario di molti altri beni, hanno un vantaggio: perdono valore lentamente. Ad esempio, se si spendono 1000€ per un computer portatile, dopo un anno il suo valore sarà crollato a molto meno della metà. Un buon obiettivo, se è stato tenuto bene ovviamente, avrà mantenuto invece la maggior parte del proprio valore.

Si è poi finiti per discutere del valore economico dell’obiettivo Canon EF-S 18-55 IS che viene fornito di solito con i kit delle reflex digitali entry-level e che anche noi possediamo.

Parliamoci chiaro: il massimo che riusciremo ad ottenere dalla rivendita di quell’ottica sarà sufficiente solo per pagarci una cena al ristorante (il valore, da nuovo, è di circa 80€, 50€ se usato).

Tuttavia nessuno butta via volentieri 50€, e dopo aver acquistato fior fior di obiettivi potrebbe pensare di rivendere il 18-55, che giace probabilmente inutilizzato da mesi o addirittura da anni nell’armadio.

In realtà non è conveniente venderlo, per un motivo semplicissimo: nel caso in cui si voglia rivendere, usato, un corpo macchina, sarà molto meglio venderlo in accoppiata con il 18-55. Il valore di un corpo macchina è sicuramente più elevato, e rischiare di diminuire la probabilità di vendita, magari ad un amico che si sta avvicinando alla fotografia, per recuperare pochi euro non è una mossa intelligente.

Stiamo parlando di un obiettivo entry-level venduto con macchine entry-level, quindi è facile che si voglia poi passare ad una fascia più elevata e rivendere quella che si ha. Vendendola senza obiettivo però sarebbe di fatto inutilizzabile, anche perché l’acquirente molto probabilmente non possiede altre ottiche, se interessato a quel tipo di prodotto.

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Paolo Niccolò Giubelli

Paolo Niccolò Giubelli

L'autore

Nasce a Ferrara il 29 agosto 1983. Frequenta il liceo scientifico e poi ottiene la laurea specialistica in Ingegneria Informatica all'Università di Ferrara. Appassionato fin da piccolissimo d'informatica, nel 2006 è cofondatore dell'azienda ITestense di Ferrara, in cui da allora lavora come esperto di comunicazione sul web. Qui capisce che il ruolo dell'immagine, e quindi della fotografia, è fondamentale. Dal 2010 è cofondatore, assieme all'amico e collega Bruno Faccini, del blog "Occhio Del Fotografo". Dal 2021 si interessa di fotografia analogica.

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24 Commenti

  1. Paolo Niccolò Giubelli

    Alessandro Bellazzecca ti possiamo solo dire questo: per quanto riguarda gli obiettivi, aspetta la prossima puntata del videocorso! 😉

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  2. Paolo Niccolò Giubelli

    Alessandro Bellazzecca ti possiamo solo dire questo: per quanto riguarda gli obiettivi, aspetta la prossima puntata del videocorso! 😉

    Rispondi
  3. Alessandro Bellazzecca

    un altra cosa che obbiettivo mi potete consigliare oltre al 18 55?

    Rispondi
  4. Alessandro Bellazzecca

    nono nn intendevo i punti di messa a fuoco intendo che oltre a quelli mettendo l’obbiettivo al massimo vi sono dei disturbi come una digitalizzazzione dell immagine quasi impercettibile ma presente , cmq ho controllato anche in altre fatocamere dello stesso modello e questo fenomeno c’e in tutte inoltre cmq nn influisce sull’risultato della foto.

    Rispondi
  5. Alessandro Bellazzecca

    nono nn intendevo i punti di messa a fuoco intendo che oltre a quelli mettendo l'obbiettivo al massimo vi sono dei disturbi come una digitalizzazzione dell immagine quasi impercettibile ma presente , cmq ho controllato anche in altre fatocamere dello stesso modello e questo fenomeno c'e in tutte inoltre cmq nn influisce sull'risultato della foto.

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  6. Bruno Faccini

    Ciao Alessandro, è un po’ strano come fenomeno! Ma questi grani sono disposti a rombo, sono neri e sono 9? In questo caso sono i punti di messa a fuoco, dell’immagine e servono in caso tu usi la messa a fuoco automatica. Se hai notato, vicino all’oculare (dove appoggi l’occhio per inquadrare), c’è una rotellina piccolina sulla destra: quella serve per mettere più o meno a fuoco questi punti.
    Quando guardi dentro al mirino questi punti li vedi sovrapposti alla scena che stai inquadrando, e se non li hai messi a fuoco correttamente, potresti percepirli come un disturbo dell’immagine!). Imparerai che sono utilissimi!

    Rispondi
  7. Bruno Faccini

    Ciao Alessandro, è un po' strano come fenomeno! Ma questi grani sono disposti a rombo, sono neri e sono 9? In questo caso sono i punti di messa a fuoco, dell'immagine e servono in caso tu usi la messa a fuoco automatica. Se hai notato, vicino all'oculare (dove appoggi l'occhio per inquadrare), c'è una rotellina piccolina sulla destra: quella serve per mettere più o meno a fuoco questi punti.
    Quando guardi dentro al mirino questi punti li vedi sovrapposti alla scena che stai inquadrando, e se non li hai messi a fuoco correttamente, potresti percepirli come un disturbo dell'immagine!). Imparerai che sono utilissimi!

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  8. Alessandro Bellazzecca

    Ho una piccola domanda: questa mattina mi sono trovato a fare delle foto alla neve cercando di seguire i consigli rilasciati da voi.
    E mi sono accorto che con la mia canon eos 550d con obbiettivo 18/55 IS alla portata massima dell’obbiettivo guardando dalo schermo di messa a fuoco l’immagine era disturbata da tanti ”gradi” quasi impercettibili se nn si fa caso ma scattando la foto questi ”grani” nn si vedono mi sapete spiegare a cos’e dovuto? Grazie.

    Rispondi
  9. Alessandro Bellazzecca

    Ho una piccola domanda: questa mattina mi sono trovato a fare delle foto alla neve cercando di seguire i consigli rilasciati da voi.
    E mi sono accorto che con la mia canon eos 550d con obbiettivo 18/55 IS alla portata massima dell'obbiettivo guardando dalo schermo di messa a fuoco l'immagine era disturbata da tanti ''gradi'' quasi impercettibili se nn si fa caso ma scattando la foto questi ''grani'' nn si vedono mi sapete spiegare a cos'e dovuto? Grazie.

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