La regola del 16 in fotografia

Come chi ci segue su Instagram ha visto dalle nostre storie, mi è capitato di recente di voler rimettere in funzione la mia vecchia Pentax Spotmatic.
Dopo aver atteso per giorni l’arrivo di una (rarissima!) pila da Amazon che potesse rimettere in funzione l’esposimetro, ho scoperto che in realtà era proprio il misuratore di luce ad essere rotto, richiedendo così di dover mandare la Spotmatic in assistenza.
Nel frattempo ho sopperito con un’altra Pentax con esposimetro funzionante, ma parlando di questo problema sui social, una persona mi ha detto “Usa la regola del 16!“.
Ma che cosa è la regola del 16 in fotografia?
Non è un mistero, basta cercare su Google per avere una rapida risposta.
La regola del 16 indica che per esporre correttamente un soggetto in una giornata di piena luce, basta prendere come punto di riferimento la seguente terna di parametri: diaframma f/16, un determinato valore di ISO (es. 200) e un tempo di scatto pari al reciproco della sensibilità ISO stessa.
La regola del 16 funziona anche col digitale?
Non c’è motivo per cui questa regola debba funzionare solo con le macchine analogiche, perché la luce è sempre quella e la sensibilità dei sensori digitali è standardizzata rispetto ai valori delle pellicole (sempre ISO/ASA sono!).
Ho fatto dunque una prima prova, rimanendo piuttosto perplesso, perché l’immagine risultava decisamente sottoesposta (vedi qua sotto).
f/16 – ISO 200 – 1/200
Tuttavia ho fatto caso al fatto che questa parete non era direttamente esposta alla luce del sole. Ho provato quindi ad aumentare di 1 STOP l’esposizione, passando a 1/100s, e il risultato è sicuramente più accettabile, per quanto ancora tendente allo scuro.
f/16 – ISO 200 – 1/100
Ho dunque provato a fotografare una parete direttamente esposta alla luce del sole e infatti ho notato un deciso miglioramento, anche se ancora credo si possa definire questa immagine sottoesposta (vedi qua sotto).
f/16 – ISO 200 – 1/200
La spiegazione a tutto ciò è che queste foto sono state scattate circa alle 13:30 di un giorno estivo, sì, ma con un cielo non del tutto sgombro da nuvole.
In altre parole, se c’è appena qualche nuvola o se si fotografa qualcosa che non è rivolto direttamente verso il sole, è meglio aumentare la luce di 1 STOP.
Quando può essere utile la regola del 16 oggi?
Oggi tutte le macchine fotografiche hanno un esposimetro interno TTL che rende questa regola davvero poco utile nella pratica.
Sicuramente se capita di ritrovare in cantina una vecchia Leica M2 senza esposimetro o una macchina il cui esposimetro si è rotto, la regola del 16 può tornare utile, in attesa di risolvere il problema.
Oppure, anche oggi, fotografando in manuale e volendo settare la camera su valori “già abbastanza buoni” che richiedano piccoli aggiustamenti dell’ultimo momento, essa può essere un punto di partenza.
Certo però che viene da chiedersi… perché non usare direttamente una modalità M con ISO automatici o una modalità semiautomatica (priorità diaframma/tempi) tarata sulle nostre esigenze specifiche?
La regola del 16 per ripassare il concetto di STOP
Di sicuro è una regola che può aiutare da un punto di vista didattico per rendere più immediato il concetto di STOP.
Poniamo un semplice esercizio: se anziché f/16 volessi scattare ad f/8 usando ISO 100, che tempo di scatto dovrei usare?
Ovviamente, 1/400, visto che avendo aperto di 2 STOP il diaframma (f/16 => f/11 => f/8) devo ridurre la luce di 2 STOP col tempo di scatto (1/100 => 1/200 => 1/400).
Ciao Paolo…anche io sono nato il 29 agosto…ma qualche anno prima di te…ora che sono in pensione ho intrapreso l’hobby della fotografia… diciamo ho ripreso più che altro..e devo dire che i vostri video tutorial mi sono molto utili…le vostre spiegazioni sono sempre molto ben dettagliate….vi seguo sempre con piacere…grazie…
Grazie a te, ci fa molto piacere il tuo messaggio! Continua a seguirci e complimenti per il tuo nuovo-vecchio hobby! (E auguri a breve!)