Il panning

Domenica scorsa ero al Lido Degli Estensi, sul terrazzo di casa mia, in un momento di totale relax. Il terrazzo è al primo piano, sopra una strada che in certi momenti è piuttosto trafficata.
Ad un certo punto noto alcune biciclette che passano e, avendo ovviamente portato la reflex con me, decido di ritentare qualche scatto con quella nota come tecnica del panning.
Il panning in fotografia ci fa ottenere delle foto in cui abbiamo un soggetto apparentemente fermo, nitido; tutto quello che è intorno a lui risulta invece mosso e quindi sfocato.
A mio avviso il bello di questa tecnica è che trasporta l’osservatore in un sistema solidale con il soggetto, creando un effetto estremamente coinvolgente. Se ci pensiamo bene, quando noi andiamo in bicicletta e guardiamo le nostre mani o il manubrio, questi ci sembrano fermi, mentre la strada, il panorama e i passanti ci sembrano in movimento. Lo spettatore diventa dunque tutt’uno col soggetto, in un vero e proprio scambio di ruoli.
Come si ottiene l’effetto panning? E’ sufficiente posizionarsi parallelamente alla traiettoria del soggetto (cioè ad esempio ci possiamo posizionare sul ciglio di un tratto dritto di strada) e quando quest’ultimo è centrato nell’obiettivo premiamo il pulsante di scatto mentre ruotiamo la fotocamera, “seguendo” il movimento del soggetto nel modo più preciso possibile.
Ovviamente il fattore critico è il tempo di scatto, che deve essere relazionato alla velocità del soggetto (più il soggetto è veloce, più è breve il tempo di scatto) altrimenti si rischia di ottenere solo macchie sfocate. Ad esempio, nella fotografia che vedete sopra, dove ho inquadrato una ragazza in bicicletta, ho scattato con un tempo pari a 1/25.
Esempio di panning fotografico: si ottiene un effetto di “foto in movimento”, ad eccezione del soggetto.
Come vedete in teoria è piuttosto semplice, ma nella pratica dovrete fare un bel po’ di scatti per ottenere un buon risultato. Ebbene sì, la fortuna non è un fattore trascurabile!
Già qualche mese fa, in una sessione serale di fotografia, avevo provato a fare panning usando un treppiede ed un grandangolare, ma il risultato è stato pessimo. Colpa del grandangolare, probabilmente, che probabilmente non è adatto a questa tecnica. Ma sicuramente è anche colpa di una esposizione troppo lunga, necessaria di notte, che crea sicuramente piacevoli effetti di luce, ma nulla a che fare con il panning.
Per questi motivi vi consiglio quanto meno di iniziare con focali normali o tele (diciamo fino a 70mm) in condizioni di buona luminosità e sfruttando soggetti che si muovono non troppo velocemente. Non bisogna comunque esagerare con i tempi di scatto, impostandoli su valori eccessivamente lunghi; se ci pensiamo bene quello che veramente darà lo sfocato sarà il nostro movimento e non il tempo di esposizione.
Altro piccolo consiglio: mantenete sgombro lo spazio tra voi e il soggetto, evitando che ci siano frapposti alberi o altri elementi di disturbo, che non contribuirebbero di certo alla qualità della composizione.
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mi piace il panning,non l’ho mai sperimentato ma grazie a questi importanti spunti credo che ci provero’.un grazie va a Niccolò Giubelli per i suoi pratici e utili insegnamenti
mi piace il panning,non l'ho mai sperimentato ma grazie a questi importanti spunti credo che ci provero'.un grazie va a Niccolò Giubelli per i suoi pratici e utili insegnamenti
Sperando che non vi arrabbiate se attingo dalla ‘concorrenza’…Io l’ho trovato molto utile per capire qualcosina in più! 🙂
http://www.youtube.com/watch?v=sXzNtp1shXU