Fotografare per catturare un’epoca

Oggi, mentre camminavo per arrivare in ufficio, stavo pensando a come è bello rivedere le vecchie pubblicità. Negli spot pubblicitari, soprattutto in quelli ben riusciti, è condensato tutto lo spirito di un’epoca, di un preciso periodo storico. Gli oggetti che usiamo quotidianamente per anni entrano a far parte dei nostri ricordi in modo profondo, solo che quasi non ce ne accorgiamo perché siamo poco sensibili all’accorgerci degli eventi che hanno un decorso lungo.
Così come quando riascoltando una vecchia canzone di qualche anno prima ci può tornare alla mente una bella estate o una bella storia d’amore, così capitava che magari ripescando una vecchia videocassetta registrata dalla TV (lo so, i tempi del VHS sono lontani!) ci si poteva imbattere in un vecchio spot, magari visto centinaia di volte, che pensavamo di aver dimenticato. In un baleno ci ritrovavamo catapultati indietro nel tempo, come se si fosse creato un collegamento spaziotemporale.
Mentre camminavo, pensavo dunque al fatto che ci sono fotografie che possono invecchiare molto bene anche se nel momento in cui le scattiamo possono sembrare apparentemente prive di significato, al di là della bellezza (o bruttezza) dello scatto.
Se ci ritroviamo per strada, magari durante una sessione di street photography, non scartiamo a priori la fotografia di qualcuno che sta armeggiando con uno smartphone o un tablet; lo stesso per un cartellone pubblicitario che ci colpisce o una persona anziana che legge un giornale sulle panchine. Tra qualche anno tutto questo cambierà profondamente: alcuni di questi prodotti ci saranno ancora, magari diversissimi; altri, semplicemente, non ci saranno più.
Lo stesso dicesi per le abitudini: fotografare uno che fuma, uno che sale su un autobus, uno che usa gli auricolari. I vestiti, le automobili, gli accessori: tutto contribuisce a definire un’epoca, che prima o poi finirà.
Lo stesso vale per la nostra città. Per anni o decenni camminiamo lungo una strada, o attraversiamo con la nostra automobile sempre lo stesso incrocio. Un bel giorno qualcuno decide di modificare quella strada, che non sarà mai uguale a prima. Per una volta, percorriamola più lentamente portando con noi la nostra macchina fotografica.
Catturiamo grandi immagini col grandangolo per dare un’idea totale dello scenario urbano, ma non trascuriamo i piccoli dettagli: un ornamento della facciata di una chiesa, un camino particolare, un parchimetro. Se pensiamo che nessun sindaco vorrà modificare la facciata di un monumento, dalle nostre parti abbiamo imparato che può farlo la natura.
Del resto la fisica ci suggerisce che il tempo è una illusione, e poterlo fermare con la nostra macchina fotografica ce lo può far intuire in modo straordinariamente semplice.
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